Oltre 30 anni fa mi sono avvicinata a questa disciplina per capire di cosa si trattasse, senza averne la minima idea.

Nella città da cui provengo, ho intrapreso una prima esperienza con alcuni risvolti negativi. Tuttavia avevo avuto l’impressione che si trattasse dell’insegnante (nonostante tutti ne fossero entusiasti), e non della disciplina.

Ho quindi lasciato perdere per un paio d’anni.
Ero comunque curiosa ed ho incontrato un’altra insegnante che con cui mi sono subito sentita in sintonia.
Ho praticato con lei per molti e molti anni, sino al mio trasferimento in valle circa tre anni fa.
Subito sono andata alla ricerca della possibilità di poter continuare la mia esperienza.
L’ inizio è stato un po’ deludente.  Non ero tanto alla ricerca di una “copia” delle proposte a cui ero abituata, piuttosto mi mancava la modalità di proposta.
Non sentivo di ricevere il beneficio a cui tenevo.
Ho poi incontrato Giulia e “mi sono sentita a casa”.
Ho ritrovato la pratica yoga “pura e semplice”, senza “fronzoli”. Senza aggiunte sonore di musichette o campanelli, senza candele, senza incensi.
Yoga.
Ho sempre apprezzato “fare” yoga, confesso senza approfondire concetti teorici.
Ed è ciò che apprezzo tuttora, pur seguendo con molto interesse le informazioni che l’insegnante può divulgare.
La sensazione di benessere che derivo dalla pratica è assolutamente appagante.
Col tempo ho imparato ad accettare i miei limiti e a non entrare in competizione né con gli altri né con me stessa.
Piuttosto, provo ammirazione per chi accanto a me si dimostra più capace. Nei miei confronti invece, cerco di non arrendermi subito e di utilizzare al meglio i suggerimenti proposti.
Penso che la pratica negli anni sia stata un valido aiuto, naturalmente per un riscontro fisico, ma anche e in particolare per un risvolto mentale.
Credo che alcune sensazioni che posso ricavare mi rafforzino nel senso più ampio possibile.
Il riuscire a gestire il respiro, e rendere questo atto da involontario a volontario,  può portare ad una potente forza interiore. Non voglio esagerare, ma mi è capitato, qualche volta, di sentirmi invincibile.
E al contempo vivere uno stato di totale leggerezza.
Sentirsi, sentirmi bene.
O meglio, sentirmi ridere.
Mi accorgo che da dentro cresce questa sensazione di pace, di tranquillità, di appagamento, che si traduce nel rendermi conto di schiudere leggermente le labbra in un sorriso.
Tutto questo è semplicemente bello, e la bellezza è tutto.
Grazie.